Prendi un disco a caso tra quelli editi da Fuzz Club e sai già che suonerà da Dio. Prendi il vinile di ‘Good Time’ dei Daiistar o ‘Rajan’ dei Night Beats, socchiudi gli occhi e parte tutto un altro mondo. Prendi il nuovo lavoro in studio del duo elettronico di New York, consapevole che potrà accadere qualsiasi cosa. Da una parte Jared Artaud, curatore di Vega Vault e memoria storica dei Suicide, e dall’altra Brian MacFadyen, che lo supporta nel songwriting dietro una montagna di synth analogici, per un’entità sonora che nel giro di qualche anno è cresciuta in pericolosità. ‘Interiors’ è stato prodotto con in mente i suoni metallici dei primi anni ‘80 ma anche le improvvisazioni jazz della Brooklyn più mondana, con club come St. Mazie, Ringolevio e Sankofa Aban sempre affollati, qualche colonna sonora e le recenti prove dei Boy Harsher, a mixare l’album non a caso è stato Maurizio Baggio. ‘Amnesia’ e ‘Damaged Goods’ sono probabilmente i pezzi che rappresentano al meglio questa nuova versione, ancora più dark sebbene ballabile, dei Vacant Lots e l’accoppiata formata da ‘Evacuation’ e ‘Destruction’ è destinata a fare impazzire i fan dei New Order. Il materiale è caratterizzato da loop continui e rumorosi che si accompagnano a testi poetici e acidi. Otto tracce fragorose e lancinanti, che accendono lo spirito ribelle che c’è dentro di noi e denotano un’attitudine live sempre più spiccata.