Per capire quanto è genuino Jared Gomes vi suggerisco di ascoltare l’intervista che ha rilasciato di recente per l’interessante podcast di Chris Garza dei Suicide Silence. D’altra parte la storia dei californiani parla da sola. Non tutti gli album degli (hed)PE hanno raggiunto il medesimo livello di ‘Broke’ ma nel complesso la loro discografia è più che invidiabile. Dopo il “revival show” di ‘Class Of 2020’ e due lavori più leggeri come ‘Stampede’ e ‘Califas Worldwide’, era tempo di tornare a battere forte sui temi più cari. L’artista Jim “Taz” Evans - un tipo che ha lavorato con Metallica, Beastie Boys, Nine Inch Nails  - ha realizzato la copertina e dei video animati, basati su una storyline scritta da Kevin Zinger di Suburban Noize, denominata “Detox: Planet Earth”, che descrivono bene l’approccio del gruppo tra inni punk, omaggi ad una generazione che non ha nessuna intenzione di mollare e molteplici divagazioni nel crossover metal. Il tema principale dell’album riguarda la disintossicazione ed è quindi decisamente autobiografico, con una componente thrash più accentuata rispetto al passato. A mixarlo è stato Ulrich Wild (Static-X, Pantera) e pezzi come ‘Too Late’ o ‘Waiting’ sembrano scritti apposta per fare scatenare le folle sotto palco. Jeremiah Stratton mette in luce tutta la sua versatilità dietro le pelli, ‘This Dream’ è puro punk rock mentre ‘Rat Race’ scarica una tonnellata di groove addosso all’ascoltatore, con tanto di scratch in sottofondo come ai bei tempi, e lo costringe a rivedere la propria classifica personale in termini di rap metal. Perfetto per fare casino ed alleggerire l’atmosfera tra una sessione estrema e l’altra.