La morte non è altro che una porta verso un’altra dimensione. Non dobbiamo averne paura ma semmai temere di non vivere l’esistenza terrena al massimo delle nostre possibilità. Il gruppo originario di Portland, ma ormai residente in Georgia da qualche anno, si è trovato a pubblicare il secondo lavoro in studio in un periodo abbastanza critico e nell’incertezza che l’attività dal vivo sarebbe ripresa come prima. Un po’ per questo motivo e un po’ per anticipare l’ennesima svolta sonora che arriverà nei mesi a seguire, il successore di ‘Sarcoma’ non è un full lenght ma un EP di quattro tracce, all’interno delle quali troverete gli spunti poliritmici e l’aggressività progressive death degli esordi ma anche stacchi deathcore micidiali e soluzioni melodiche che mostrano la versatilità del leader Wes Hauch (Devin Townsend, ex-The Faceless) e aprono la porta non tanto all’aldilà quanto ad un cambiamento di direzione sonora. La title track è senza dubbio evocativa e l’oscuro video con cui è stata promossa, girato da Juan Carlos Escobar Salazar, rende il suo messaggio ancora più potente. La traccia chiave è però ‘Fogbelt’, tra atmosfere horror e groove ad alto tasso tecnico, che accendono la curiosità di scoprire dove ci porterà la brutalità del quartetto. Kevin Muller, ex-Suffocation, è un ossesso al microfono ma pure l’ultimo acquisto della line-up, il batterista Zach Dean, si rivela di prima categoria.