Omar Rodriguez-Lopez, come tutti sanno, è un musicista instancabile. È notizia di qualche mese fa, infatti, l’uscita di un cofanetto mastodontico, contenente ben cinquantasette LP (!!!) di sola musica inedita. Questo dato, di per sé impressionante, fa capire il livello di iper produttività dell’ex leader dei Mars Volta che da questa opera monumentale ha estratto “Is It The Clouds”, facendone un vero e proprio disco a sé. Le atmosfere che si respirano all’interno di questo lavoro sono molto dimesse. Parliamo di un album dai suoni mediterranei e caraibici, dove non c’è mai un vero e proprio cambio di registro. Il sound si mantiene, per gli oltre trenta minuti che sono a disposizione dell’ascoltatore, semplice e volutamente semiacustico e su questo ha inciso anche la morte della madre di Rodriguez che è stato un durissimo colpo da affrontare per il musicista. Se proprio vogliamo dare un punto di riferimento a chi legge, potremmo dire che “Is It The Clouds” si avvicina da un punto di vista stilistico al meraviglioso “Sea Change” di Beck, pur non toccando quelle clamorose vette di ispirazione. In questo disco, invece, tutto è molto limitato, nel senso che non vi è un brano che emerge rispetto ad altri. Sembra quasi che tutto possa derivare da una singola canzone che, poi, è stata spezzettata in altre nove parti, in modo da arrivare alla tracklist composta da dieci pezzi ben arrangiati e suonati, ma sostanzialmente non memorabili. Chi ama Rodriguez, chiaramente, definirà quest’opera un vero e proprio capolavoro, ma se uno si distacca per un solo momento dal fanatismo e guarda la realtà per quello che è, capirà abbastanza facilmente che si tratta di un lavoro interessante, ma decisamente non memorabile. Ad ogni modo, quando si lavora con la musica o si viaggia in macchina con lo stereo acceso, “Is It The Clouds” è un ottimo sottofondo.