Il basso slabbrato di Joe Johnson ed il check one-two di Mike Evans aprono un disco FOTTUTAMENTE LEGGENDARIO. Ah.. ma non è uscito nel 1994 o nel 1999. Eh no… esce oggi. Ah… allora sarà il solito disco revival sentito mille volte. Fate come volete. Tornate pure a correre nei parchi con le playlist di Spotify negli airpods e lasciate ‘A Digital Nowhere’ sugli scaffali dei negozi, consapevoli che vi perderete un’esperienza sonora da brividi. Negli ultimi tempi di robetta crossover metal interessante ne è uscita parecchia e ve ne abbiamo parlato su queste pagine, ma quando arrivano i ritornelli di ‘All In Forever’ e ‘Delay’ non ce n’è per nessuno. Lo scratch di ‘Artifice’ è PURO LIMP BIZKIT style, ma è evidente che nelle influenze del trio ci siano anche Korn, System Of A Down e Incubus (‘Operator’). Ciò però non inficia mai l’originalità del songwriting, che spesso si fonde con alcuni spunti metalcore e djent e che soprattutto si è evoluto rispetto all’EP omonimo, in cui la componente derivativa era molto più accentuata. In scaletta non troverete mezzo filler e ciascun pezzo è studiato appositamente per diventare GIGANTESCO dal vivo. I Profiler, pensate che Nathan Philips in principio voleva firmarli per la sua Basick Records e poi li ha ceduti a Nuclear Blast, di cui da diversi anni è A&R, schizzano di diritto ai vertici dei miei ascolti della SharpTone. ‘Animo’ svela il potenziale del leader, il riff di ‘The Living Receiver’ è praticamente grunge mentre il nuovo drummer Brad Ratcliffe picchia duro in ‘To Utopia’, il pezzo più aggressivo del lotto caratterizzato comunque da uno stacco melodico-cinematico da brividi, e ‘Consumed’. ‘Zero’ è invece il singolo, perché prima o poi uscirà come singolo, che vi costringerà a strapparvi la pelle di dosso. Ancora scratch, un cantato radiofonico filtrato, come ai bei tempi della musica, che sfuma in un furioso assalto sonoro, tra metalcore e alternative metal. La dimensione live – a maggio li vedremo di spalla ai Vended di Griffin Taylor e Simon Crahan - è stata presa in grande considerazione da Chris Coulter, in passato a servizio dei Dagoba, che ha prodotto e mixato il materiale. Difficile riprendersi da ascolti di questo tipo, almeno per il sottoscritto..