Se amate il vecchio heavy metal, solo per età anagrafica chiaramente, non potete prescindere da questo disco costruito su evocative liriche in lingua madre, nella migliore tradizione di In.Si.Dia e Strana Officina, e riff terremotanti. Non è soltanto il muro di suono dei mantovani a sorprendere però perché anche le parti soliste di chitarra sono di primo livello e gli arrangiamenti propongono diverse sorprese. Rispetto al precedente ‘Ritornato Dall’Incubo’, il mixaggio ha compiuto dei progressi notevoli e nel tessuto strumentale regna l’equilibrio. Ciò rende il materiale decisamente più trasportabile dal vivo anzi, a dirla tutta, sembra quasi che non ci sia differenza tra la band in studio e la band su un palco di provincia. La speranza è quindi che i Silenzio Profondo possano ammassare numerose date di spessore e crescere ancora di più. La voce di Maurizio Serafini regala profondità a pezzi come ‘Tempesta Di Meteoriti’, ‘Uomo Sospeso’ e ‘Il Demone’ ed i testi indagano i meandri dell’interiorità umana, lasciando emergere sia le forze positive che quelle negative. Il resto è materia ludica per chi è cresciuto con Judas Priest, Saxon e appunto Strana Officina. Onore a Andreomeda Relix - etichetta tra gli altri di Rogue Deal, Spitfire MKIIII e Damn Freaks - che porta avanti il meglio dell’underground italiano incurante delle abominevoli derive del mercato moderno.