La faccio breve. Alberto Piccolo è attualmente il miglior chitarrista che abbiamo in Italia. Quello che ha saputo regalarci con i Messa è qualcosa che va oltre la dimensione spirituale evocata dagli autori di ‘Feast For Water’ e ‘Close’ ed il fatto che questa manciata di tracce si muovano liberamente in ambito blues e jazz permette di apprezzare ancora di più quanto pubblicato finora. Prima di tutto ‘The Road Not Taken’, registrato e mixato da Matteo Bordin (Squadra Omega, The Mojomatics), non è affatto un disco meno oscuro e polveroso dei suddetti capolavori. Non è costruito sul metal tradizionale, ma è ugualmente intinto nel nero pece grazie ad i retaggi di Muddy Waters, Little Walter (‘Blue And Lonesome’), Howlin’ Wolf e Willie Dixon che impreziosiscono la materia strumentale. Allo stesso tempo, scorrendo le tracce del successore di ‘Swamp King’ vi imbatterete in un’atmosfera cinematica travolgente, un po’ alla Tame Impala se vogliamo, e ciò perché l’intero processo, dalla registrazione alla creazione dell’artwork, è stato curato secondo le rigide leggi dell’analogico. In tal modo le sessioni sono state catturate praticamente in presa live su nastro e la sua Gibson SG parla veramente, tra echi prog (qualcuno ricorderà Glincolti di Go Down Records) e doom (quello degli Electric Wizard tanto per intenderci). ‘Demon Woman’ e ‘See My Love Coming Home’ mettono i brividi e c’è curiosità nel capire come Little Albert saprà trasportare dal vivo il materiale. Se manterrà questo profilo essenziale, donandosi nudo al proprio pubblico, o lascerà crescere gli arrangiamenti avvalendosi di altri musicisti. Al momento possiamo goderci però uno dei lavori più intenti e sorprendenti dell’anno. Un disco vintage capace di suscitare emozioni vere.