Dopo tantissimi anni passati dietro ai suoi Annihilator, Jeff Waters ha deciso di prendersi una pausa e mettersi in proprio. Ha annunciato al mondo il proprio progetto Amerikan Kaos che consiste in una trilogia di dischi che usciranno a distanza di un anno l’uno dall’altro. Dovrebbero avere un sound diverso e con il primo della serie, “Armaggedon Boogie”, il chitarrista si è tuffato negli anni settanta e ottanta omaggiando una serie di band che hanno fatto la storia, Van Halen su tutte. Coadiuvato dal grande Brian Tichy alla batteria e con un semisconosciuto cantante dietro al microfono che risponde al nome di Chandler Mogel, il Nostro ha scritto una serie di brani interessanti e piacevoli, anche se alcuni di loro sono sfacciatamente legati ai gruppi da cui ha preso, chiaramente, ispirazione. Partiamo con i Rolling Stones che vengono ripresi nell’opener “My Little Devil” che è un chiaro omaggio alla mitica “Gimme Shelter”, anche se la struttura è abbastanza diversa. Ci sono echi di Mott The Hoople in “Roll On Down The Highway”, mentre “Wait For Me (Heaven) ci riporta ai tempi dei Journey e dei Foreigner. Poi arriva il capitolo Van Halen. Che Eddie Van Halen sia ancora oggi una specie di mentore per Jeff Waters appare abbastanza chiaro e scontato. Di certo il suo amore per il musicista di origini olandesi non credevamo esplodesse in maniera così forte in questo platter. Prendiamo la tracklist. Essa sembra la continuazione di “The Full Bug”, piccola gemma presente in quel disco mai troppo capito che risponde al nome di “Diver Down”. “The Pasadena Four” (titolo molto facilmente collegabile agli autori di “Jump”) riprende nei ritmi “Hot For Teacher” e qui entrano in scena Waters e Tichy che appaiono la reincarnazione di Eddie e Alex Van Halen. Probabilmente la voce di Mogel non è proprio idonea per questo tipo di sonorità visto che è molto pulita, ma ad ogni modo riesce a portarsi a casa la pagnotta con un certo mestiere. Per il resto si viaggia tra un hard rock molto pregno di A.O.R. (“Pull The Wool”) e un glam alla Poison prima maniera (“Make Believe”) che si lasciano ascoltare senza troppi fronzoli. Alla fine della giostra “Armaggedon Boogie” si rivela un album piacevole e derivativo come pochi, ma suonato con gusto e classe. Ora aspettiamo i prossimi due episodi che, a quanto pare, dovrebbero essere diversi tra di loro. Insomma non ci sarà da annoiarsi.