Solo negli ultimi mesi Scarlet Records ha dato alle stampe i nuovi lavori di Deathless Legacy, Drown In Sulphur, Nocturna, Game Over e Furor Gallico dimostrando di attraversare il momento migliore della sua onorata attività. L’interesse dell’etichetta, come sempre del resto, non è rivolto solo al mercato italiano ma anche a quelle realtà underground estere che possano sul serio spingere gli appassionati di metal ad acquistare un disco e vedere concerti. In tal senso il gruppo iberico-venezuelano ha compiuto progressi importanti rendendo più focalizzato il materiale rispetto al precedente ‘Our Last Eclipse’ e predisponendo un concept strutturato. Di sicuro ‘Oblivion’s Legacy’, impreziosito dalla copertina a cura di Jon Toussas (Suicidal Angels, Nightrage), piacerà a chi è cresciuto con il melodic death scandinavo e senza dubbio le capacità vocali di Argen Death, capace di muoversi con destrezza pure in territori black, rappresentano un punto di forza significativo, ma nella musica degli Ancient Settlers c’è qualcosa di più. Fredrick Nordstrom (Arch Enemy, In Flames) ha lasciato emergere l’originalità della band, senza snaturare un suono che poggia su grandi groove e ritornelli orecchiabili (‘Subversive’ e ‘The Last Battle In The Earth’) a dispetto delle sue radici estreme.