Trent’anni di carriera, ben undici album registrati prima di “Here To Eternity” ed un progetto ambizioso come questo nuovo lavoro, doppio, massiccio, composto da ben venti canzoni. Con questo interessante biglietto da visita si ripresentano al grande pubblico i Collective Soul, formazione che ha vissuto il suo periodo migliore nella seconda metà degli anni novanta quando la propria ricetta, composta da elementi tipici dell’alternative mescolati al classico post grunge, li fece proiettare in vetta alle classifiche statunitensi. La fama e la gloria sono passate, mentre è rimasta intatta la voglia di continuare a suonare e provare a sfidare l’usura del tempo attraverso questo prodotto dalla doppia faccia. Da una parte troviamo i classici brani della band, tirati, ma non troppo, pregni di melodie accattivanti che sarebbero stati perfetti per Billboard qualche decade fa. Pensiamo a tracce come l’opener “Mother’s Love”, la prorompente “Kick It” e “Bluer Than So Blue” che si caratterizzano per immediatezza e freschezza compositiva. Intendiamoci, non c’è nulla di nuovo sotto il sole, soprattutto per chi conosce da sempre il pianeta in cui vivono i Collective Soul, ma rimane decisamente la sensazione di un’ispirazione ritrovata. Poi abbiamo il lato più intimo e cantautorale in cui il gruppo si ritrova, guidato dalla stella polare, da sempre luminosa negli Stati Uniti, che risponde al nome di Tom Petty. La voce di Ed Roland, in certi passaggi, la ricorda tremendamente e se uno chiude gli occhi ed ascolta pezzi come “Letter From E” o “Not The Same” penserà davvero che il leader degli Heartbreakers sia ancora tra noi. A proposito di leggende, c’è anche l’omaggio al grande Bob Dylan con una canzone che porta il suo nome, tanto per far capire come i Nostri siano legatissimi alle proprie origini. Facendo due conti, pur essendo passati i bei tempi, i Collective Soul dimostrano di essere assolutamente vivi e vegeti e se qualcuno ha voglia di investire qualche euro può tranquillamente comprare “Here To Eternity”, un disco che si fa apprezzare per spontaneità e genuinità. Di questi tempi non è poco.