Roma non è stata costruita in un giorno. Questo è il titolo rievocativo e storico che i Babylon A.D. estraggono dal cilindro per annunciare un loro comeback. La band americana è una di quelle che è stata vicinissima al successo, ma per un motivo o per un altro (vedi soprattutto l’esplosione del grunge e del crossover) non riuscì a trovare la fama che avrebbe desiderato. Poi, come spesso accade in casi come questi, ci sono state le note reunion, con vari cambi di formazione, che hanno portato ad una sorta di stabilità con tanto di dischi pubblicati nel corso di questi anni più recenti. Ora, nel 2024, si materializza un nuovo lavoro che guarda molto al passato (leggasi anni 70/80), ma in cui si nota poca forza. Le canzoni, quasi tutte, appaiono prodotte con lo stampino e il gruppo pare suonare con il freno a mano tirato. Non c’è mordente ed è un peccato, perché questi musicisti sono tecnici e hanno un talento fuori misura. Per credere basta ascoltare la conclusiva “Super Beast”, uno strumentale torrenziale che ti riconcilia con la musica e con la qualità che a loro non è mai mancata. Il problema, però, in questo caso è che una rondine non fa primavera e che il resto del platter, da qui a qualche settimana, verrà messo nel dimenticatoio da chi lo ha ascoltato o comprato. Roma non è stata costruita in un giorno e probabilmente per i Babylon A.D. il mettere su una macchina sempre costretta agli stop farà si che il loro edificio musicale rimarrà un qualcosa di interrotto in cui ci sarà la scritta perenne “lavori in corso”.