Come spesso accade a causa dei trend, abbiamo vissuto un periodo storico, all’incirca dieci anni fa, nel quale tutte le formazioni heavy metal statunitensi o quasi inserivano il termine “sludge” all’interno delle loro biografie oppure sporcavano con malizia le loro chitarre di fango per renderle più vicini possibili a quelle delle icone del genere. Logicamente la scena si è saturata ed il mercato ha cominciato a chiedere molto di meno. A sopravvivere sono stati i pionieri e qualche gruppo più piccolo che ha saputo anticipare con intelligenza la crisi dilagante. Tra questi i Voidgazer del Missouri, che fondono uno sludge primitivo con influenze progressive e un death-grind d’annata. Il loro debutto, di fatto la riproposizione dei due EP ‘Years Of Exile’ e appunto ‘Dance Of The Undesiderables’, va ascoltato a volumi altissimi per godere appieno delle stratificazioni volute dal chitarrista-compositore Manny Watts, ma anche della grezza attitudine live del quartetto guidato da Omar Olivares. ‘Expectations Management’ e ‘From Nothing’ sono gli apici in una scaletta terremotante e maledettamente incisiva. Quando poi si può vantare un pezzo dal titolo ‘Sexual Sadist Serial Slasher’, non possiamo che alzare le mani e pregare perché un tour li porti presto dalle nostre parti.