Ho avuto la fortuna di incontrare e intervistare più volte l’ex-frontman degli Iron Maiden, la voce che ha contribuito a rendere leggendari ‘Iron Maiden’ e ‘Killers’ prima dell’era Bruce Dickinson, e devo ammettere che non sono stati sempre incontri positivi. Mi è capitato di imbattermi in un uomo arrabbiato col mondo, perseguitato da più demoni e poco affabile e poi, qualche anno dopo, in un uomo assolutamente mite, felice di condividere la propria musica ed i suoi progetti. In entrambi i casi ho però conosciuto un uomo vero, così come questo è un disco vero. L’esordio di Warhorse non sarà il disco l’heavy metal dell’anno, ma è un disco che emoziona, scritto e pensato per chi è cresciuto con certi valori. Al fianco del cantante troviamo i chitarristi croati Hrvoje Madiraca e Ante Pupaci? Pupi, già nei Rapid Strike, e il materiale è totalmente inedito tranne ‘Tequila’ di Chuck Rio e ‘Precious’ dei Depeche Mode, in una versione alquanto bizzarra ma convincente (con Nikolina Belan alle backing vocals). A fare la differenza sono pezzi come ‘Stop The War’, title track dell’EP edito a marzo dalla coraggiosa BraveWords Records, e ‘Here Comes The Nights’. In questi due pezzi c’è tutto ciò di cui ha bisogno un appassionato di NWOBHM mentre ‘The Doubt Within’ e ‘Going Home’ mostrano come la voce di Di’Anno sia tuttora un marchio di fabbrica indissolubile. ‘Forever Bound’ è poi un titolo che evoca ricordi incredibili. Pensate a tutti i concerti che avete vissuto con i vostri amici, quante ore avete trascorso appoggiati ad una transenna per vedere i vostri idoli. Divertitevi, state assieme alle persone che amate e mettete su questo disco a volume elevato, alla faccia dei problemi di salute e delle schifezze che succedono nel quotidiano.