Dopo la pubblicazione di ‘Exhumed Information’, i campani si sono tolti tante soddisfazioni: dal registrare un album ai mitici Morrisound Studios dove si è generato il verbo del death metal allo split con i Fluids, dalla colonna sonora di Tropical Sun – The Short Movie alla firma del contratto con l’etichetta americana 20 Buck Spin (tanto per fare qualche nome Ulthar, Tomb Mold, Hulder, Kommand…). Nel frattempo è anche mutata la line-up, con l’ingresso del batterista Edoardo Nicoloso e del chitarrista Ando Ferraiuolo. Gli esperimenti synthwave sono stati quasi totalmente messi da parte ma è rimasto un approccio melodico accessibile, con riferimenti alle soundtrack horror di una volta. Il rap di ‘Knife’ (a cura di Lord Goat del collettivo Non Phixion) e il sax di ‘Il Miele Del Diavolo’ (opera di Mario Luce) rappresentano le maggiori divagazioni sul tema di una materia sonora che cita pesantemente la scena della Florida e può contare sul growl di Fiore Stravino, cresciuto tantissimo negli ultimi anni. A partire dalla copertina di Wes Benscoter (Mortician, Hypocrisy, Autopsy..), ‘Duck Face Killing’ è un prodotto competitivo con quanto di meglio esce all’estero anzi, a dirla tutta, di italiano ha davvero poco. Questo vuole essere ovviamente un complimento perché i Fulci si permettono di dire la loro, in un movimento saturo di uscite e nel quale le innovazioni sono alquanto limitate, e lo fanno con la personalità dei grandi gruppi. Da brividi lo strumentale ‘A Blade In The Dark’, ‘Human Scalp Collection’, impreziosita dal featuring di Sherwood Webber degli Skinless, e ‘Rotten Apple’.