Un altro bel disco di metal estremo con la copertina di Wes Benscoter (Fulci, Mortician, Autopsy…), stavolta nei negozi grazie a Dark Descent, etichetta che di recente si è segnalata anche per la ristampa di ‘Ecdysis’ degli Horrendous oltre che per la raccolta ‘Silence Of The Centuries’ dei Depravity di Elias Viljanen. Il chitarrista turco Mustafa Gürcalio?lu (Engulfed, Decaying Purity) è chiaramente un fan di band come Malevolent Creation, Incantation e Monstrosity, ma col passare degli anni il suo songwriting si è irrobustito anche grazie ad un affiatamento maggiore col chitarrista-cantante danese Mathias Friborg (Ascendency, ex-Realm Of Chaos). Ciò va a favore degli appassionati di death metal crudo e dissoluto che troveranno nel successore di ‘Hideous Identity’ quello di cui hanno bisogno per sopravvivere all’arsura dell’estate. La batteria è in costante tiro e pensata esclusivamente per tritare tutto quello che si trova di fronte mentre il basso assicura maggiore varietà ritmica e talvolta permette di prendere fiato prima di un altro assalto sonoro o di una parte solista. ‘Marking The Rite’, ‘Pestering Lamentations’ e ‘Pervasive Rot’ si distinguono come i momenti migliori di un lavoro che non concede speranza alcuna all’ascoltatore. Eccellente anche la chiusura di ‘Impervious Veil’, in attesa di capire se gli Hyperdontia saranno catapultati in qualche tour di “big names” del death americano (personalmente li vedrei bene di spalla agli Skeletal Remains oppure ai Revocation). In ogni caso se siete amanti del genere e non amate scendere a troppi compromessi, questa è l’uscita che fa per voi.