Un viaggio negli abissi dell'esistenza umana e in altre profondità del cosmo. Ritmi trascinanti e frequenze interstellari incanalano la paura primordiale dell'ignoto, perché questa musica è pericolosa. Tappeti sonori basati su stricnina, psilocibina e funghi magici. Il disco psych rock del momento non è una sorpresa per il sottoscritto perché in passato dei tedeschi avevo già apprezzato ‘Delirio Dei Sensi’, la loro unica prova su Go Down Records (Small Jackets, Conny Ochs), e ‘Zeitgeist Generator’, ma lo sarà probabilmente per tanti di voi. Eppure i Vibravoid, nel corso della loro lunga carriera, hanno registrato qualcosa come ventidue studio album e un numero disparato di live, singoli e mini album, tutti caratterizzati da sonorità acide e neo-kraut ma soprattutto da un impianto grafico di tutto rispetto. Nonostante alcuni riscontri positivi – ‘Live at Finkenbach’ del 2015 finì al numero due delle classifiche di vendita dei vinili e anche ‘Live at Rheinkaut’ fece molto bene – è chiaro che il successo commerciale non arriderà mai al collettivo guidato da Dr. Koch che, in una sudicia sala prove di Düsseldorf, ha scritto sei tracce in omaggio alla musica dei figli dei fiori ed al rock inglese degli anni ‘70, ai Byrds (‘Nothing Is Wrong’) come ai Pink Floyd oppure ai Can. Gli appassionati di stoner daranno di matto per la quantità di fuzz guitar di ‘The End Of The Game’, ma anche ‘A Comment Of The Current Times’ e la dissoluta ‘On Empty Streets’ sapranno catturare l’attenzione di un pubblico che guarda oltre l’apparenza. Un’ottima scusa per scavare negli archivi, non solo della Tonzonen, e scoprire un mondo di release dal quale attingere al fine di arricchire la propria discografia in materia.