Prendete i riff dei Rammstein, le meccaniche ritmiche sporcate di olio industriale dei Deathstars ed i tastieroni della peggiore specie dark rock. Un goticume sfacciatamente commerciale ma anche trascinante, che si presta bene per i festival e per quegli happening live in cui la curiosità ed il divertimento vengono prima che la conoscenza musicale e la qualità. Con questo non voglio dire che la musica dei Dampf faccia schifo, anzi in quanto a stratificazioni ed arrangiamenti sono anche piuttosto bravi, ma non aspettatevi certo un capolavoro da ‘No Angels Alive’. Il secondo lavoro in studio degli svedesi è pianificato per fare casino, attrarre il popolo di Eurovision (non a caso il frontman viene dagli E-Type..) e rubare spazio a gruppi più seri ed impostati. Niente di male in un mercato aggressivo e spesso incomprensibile, nel quale per giunta i dischi industrial di valore si contano sulle dita di una mano. Se i video di ‘Might As Well Has Died’ (decisamente Ghost all’inizio con successive sfumature nel symphonic metal) e ‘War With The World’ (aperta da un flauto e da una ritmica folk metal facilmente memorizzabile), usciti proprio in questi giorni, saprà catturare la vostra attenzione allora date fiducia a quest’album costruito sull’alternanza vocale tra Martin Erikson (A-TRON) e Olivia Thörn (Bhéara) e su continui ammiccamenti alle fasce di pubblico più contagiabili. Avere poi in line-up David Wallin degli Hammerfall, oltre a Pontus Egberg (King Diamond) e Love Magnusson (Dynazty) aiuta e non poco.