Il mercato è crudele e spesso non premia la qualità. Lo dico perché a mio parere questo è uno dei migliori, se non il migliore, degli album solisti del cantante dei No-Man, però rischia di vendere meno dei precedenti perché si distacca leggermente da quelle che sono le influenze e le sonorità che piacciono tanto ai suoi fan ed ai fedeli “clienti” della Kscope (tenetevi forte perché tra un paio di settimane uscirà la versione remixata dell’omonimo album degli Storm Corrosion). Mi auguro di sbagliarmi perché il lavoro è davvero buono, mixato alla grande dal compagno di sempre Steven Wilson e promosso a dovere con una copertina intelligente e il video di ‘Films Of Our Youth’ girato da Julianne Regan (All About Eve). La scaletta spazia dal prog al pop, dall’industrial all’ambient con liriche di spessore ed il solito cantato evocativo, che ha reso speciali 'Abandoned Dancehall Dreams' e 'Stupid Things That Mean the World'. ‘Lost/No Lost’, anche solo idealmente, si ricollega ad un altro capitolo discografico importante come ‘Lost In The Ghost Light’ mentre ‘Idiots At Large’ e ‘You Can Always Disappear’ sono altri passaggi che lasciano trasparire un tasso di creatività superiore, al di là delle conoscenze in ambito di songwriting ampiamente dimostrate in carriera. ‘Built To Last’ cala il sipario dopo quaranta minuti di grande musica.