-Core
I Want Blood
Jerry Cantrell
Double J Music
Pubblicato il 17/10/2024 da Francesco Brunale
Songs

Vilified
Off The Rails
Afterglow
I Want Blood
Echoes Of Laughter
Throw Me A Line
Let It Lie
Held Your Tongue
It Comes

Dopo aver ascoltato con molta attenzione e dedizione “I Want Blood”, la prima domanda che uno si fa è abbastanza semplice e, soprattutto, scontata. Che differenza corre tra questa nuova fatica a firma Jerry Cantrell e tutta la discografia degli Alice In Chains post Layne Staley? Il quesito, drammatico nella sua genuinità, ha una risposta abbastanza lineare e logica: NESSUNA. Rispetto al precedente e più sperimentale “Brighten”, qui Cantrell ritorna a fare quello che più conosce, ovvero invadere di riff la testa dell’ascoltatore e costruirci sopra le classiche melodie malate che solo un genio incontrastato come lui sa scrivere. Dunque, al buio fa seguito lo squarcio di luce che è un po' il marchio di fabbrica di ciò che furono, sono e saranno gli Alice in Chains. Perciò non sorprende più di tanto la presenza di un singolo apripista come “Vilified” dove si piomba nel classico giochetto del sound nero e cupo che poi si apre attraverso un ritornello che qualcosa prende da “Grind”, ma che, tutto sommato, mette in luce la qualità unica di un artista che non ha ancora scolorita la propria penna. Meglio ancora si rivela “Off The Rails”, una canzone che sarebbe stata perfetta per la sua band madre e che ha tutti i crismi per essere ricordata, ovvero grande riff, ottimo bridge e melodie a go-go. Con “Afterglow” si ritorna su temi più consoni alle ultime ballad di recente produzione o con quelle che si trovano in “Rainier Fog”, vedi “Fly” tanto per fare un nome a caso. Poi arriva il pezzo che non ti aspetti, ovvero la titletrack. Qui Cantrell tira fuori i muscoli e sforza come non mai la sua voce. Si tratta di una traccia veloce, spinta, al limite quasi del punk rock, ma che mantiene i connotati che tanto hanno reso famoso il biondo chitarrista in tutto il mondo. Poi si entra in un mondo fatto di brani monoliti (“Let It Lie”) o dal dolce appeal radiofonico “Echoes Of Laughter” e in particolar modo “Held Your Tongue” che certificano la vena compositiva di un signore di quasi sessanta anni che non ha più nulla da dimostrare al mondo intero (e ci mancherebbe altro) e che suona per passione e puro divertimento, infischiandosene dei puristi e di quelli che ancora oggi vorrebbero una nuova “Godsmack” o la continuazione di “Angry Chair”. Con il tempo si cambia, ma Cantrell, a differenza di altri suoi colleghi, ha ancora accesa dentro la fiamma dell’ispirazione. E a chi proprio non riesce a fare a meno dei primi Alice In Chains, il nostro li fa “fessi e contenti” con la conclusiva “It Comes”, brano struggente che potrebbe essere la costola di “Am I Inside” presente in quel gioiello semiacustico di nome “Sap”. E allora la domanda che ci si pone alla fine di tutto ciò, rimane sempre la stessa: che differenza corre tra il Cantrell solista e gli Alice In Chains con William Duvall dietro al microfono? La risposta non cambierà mai e rimarrà sempre immutata, ovvero NESSUNA.

Songs

Vilified
Off The Rails
Afterglow
I Want Blood
Echoes Of Laughter
Throw Me A Line
Let It Lie
Held Your Tongue
It Comes
Jerry Cantrell
From Usa

Discography
1998 Boggy Depot
2002 Degradation Trip
2021 Brighten
2024 I Want Blood