Se volete continuare ad ascoltare una moltitudine di dischi americani finti come le patatine fritte dei fastfood fate pure ma qui parliamo di uno dei gruppi più sottovalutati del pianeta Terra! In carriera gli svedesi, un ibrido mai visto di classe e forza bruta, non hanno sbagliato mezzo disco e il loro secondo album, edito da Century Media col titolo ‘The Poet And The Parrot’, è ormai un classico per chi ama le sonorità scandinave e non desidera per forza scegliere tra heavy metal vecchio stampo e classic rock. Petter Lithvall ha prodotto e mixato il successore di ‘Vulture Culture’ ai Stigbergstudion Studios di Göteborg, dove di recente sono passati anche Koala Bar e Floè, nell’ottica della dimensione live ma senza soffocare i passaggi più sofisticati del disco. Questo perché i Bombus sono una formazione in grado di non sfigurare al cospetto dei vari Enforcer, The Hellacopters e Graveyard, ma allo stesso tempo curano ogni singolo aspetto del processo in maniera maniacale. Guardate il vinile, stampato dalla orgogliosa Black Lodge Records, anzi compratelo subito perché suona semplicemente da dio! ‘Your Blood’ si apre con le sontuose ‘Killer’ e ‘The One’, le voci di Fredrik Berglund e Johan Melton si intrecciano spesso e non fosse sufficiente i Bombus possono vantare un terzo chitarrista, Simon Solomon, chiamato a quadrare ogni disegno armonico. La sezione ritmica è selvaggia quanto basta per fare apparire alcuni pezzi come il punto di incontro ideale tra i Metallica anni ‘90, i Motörhead ed i Volbeat. L’assenza di Matte Säker non si sente e pezzi come ‘Take You Down’, ‘The Beast’ e ‘Alone’ non sfigurano affatto con le canzoni che negli ultimi anni hanno costituito la parte forte delle setlist dal vivo. Ossa e sangue dappertutto.