Uno dei vinili di questo rigido inverno lo immette sul mercato la bellissima cantante dei Purson – chissà se ascolteremo mai il successore di ‘Desire’s Magic Theatre’ - sempre più immerse nelle atmosfere bucoliche di fine anni ‘60 e primi anni ‘70 (guarda caso la copertina mi ha riportato subito alla mente Blow Up di Michelangelo Antonioni). Quando parte il pianoforte di David Woodcock nel tetro blues ‘In The Shade Of Shadows’ pare di trovarsi sul serio in un teatro malfamato di Londra dove, solo per una sera, sta accadendo qualcosa di strano. Un ibrido tra Beatles, David Bowie, prog, hard rock e pop psichedelico che vi conquisterà dal primo istante, grazie ad un arrangiamento più sontuoso dell’altro e soprattutto alla voce della Cunningham, a metà tra Grace Slick e Joan Baez e messa in mostra alla grande in ‘Live at Acapela’ dell’anno scorso. Rispetto alle registrazioni precedenti, ‘To Shoot Another Day’ suona più vario e coraggioso, a tratti bizzarro nel suo intestardirsi a proporre solo atmosfere racchiuse nella memoria. La title track e ‘Good To Be Damned’ sono due piccole gemme e ‘Denim Eyes’, preceduta dal proto-doom di ‘The Smut Peddler’, è forse l’episodio più immediato in scaletta. Se vi piacciono le ballate ‘Stepped Out Of Time’ farà al caso vostro e se farete vostra l’edizione in compact disc ‘Return Of The Ellington’ e ‘Home’ sapranno soddisfare sia la passione per riff duri e potenti sia la memoria, magari annacquata ma pur sempre forte, legata ai primi lavori di Cream, Led Zeppelin e Pink Floyd.