Un eccellente esordio quello dei toscani, dediti ad un hard rock di stampo anni ottanta con sfumature AOR che lo rendono attraente anche ai meno avvezzi al genere. Il gruppo non è affatto alle prime armi e si sente in tanti piccoli dettagli, dalla grana di chitarra alla stesura degli arrangiamenti che non risultano mai banali. Il bassista Alessandro Moschini ed il drummer Sergio Leonetti erano nei G.L.A.S. ed il primo lo ricordiamo pure con gli H.A.R.E.M. di Freddy Delirio (Death SS) e nei Charisma con Matteo Panichi (Damn Freaks). Alla chitarra troviamo l’inglese Christian Evans mentre voci e tastiere (se devo trovare un difetto forse le avrei alzate un po’ di più nel mix) sono di Gianluca Niccoli per una line-up ben assemblata, quadrata e efficace fin dai primi minuti. La figura sfacciata e statuaria di Robertina Hates in copertina introduce una scaletta compatta e potente, che ha probabilmente nelle iniziali ‘Roses’ e ‘For You’ i suoi apici. I singoli brani passano però in secondo piano al cospetto di un sound duro e melodico (non certo casuale il riferimento ad uno dei passaggi storici di ‘Empire’ dei Queensrÿche) capace di trasmettere quel feeling live che è totalmente assente in quasi tutte le uscite attuali. ‘Space’ non pretende di inventare nulla, ma è un disco che afferma con forza la necessità di un rock di qualità in un periodo storico dominato da band finte e costruite al computer. Inoltre si lascia ascoltare che è un piacere e al giorno d’oggi non è poco.