Solo quattro tracce, alle quali si aggiungono una breve intro e la versione live di ‘Relentless Thelemic’, ma di notevole impatto per questa nuova progressive death metal band originaria del New Jersey, che vanta tra le proprie fila membri di Thank You Scientist, Cranial Damage, Tombstoner e Windfaerer. A sorprendere è soprattutto l’utilizzo del violino da parte del leader Ben Karas, che crea dinamiche differenti da quelle generate dalle chitarre e sviluppa un contrasto crescente col cantato gutturale insano di Justin Hillman. Questo fa sì che il classico copione alla Cannibal Corpse oppure alla At The Gates. La componente progressive non è data soltanto dalla scelta del violino come strumento centrale, ma anche da come le percussioni vengono inserite nel tessuto compositivo. Ogni trama è differente dall’altra e ogni soluzione melodica è solo un pretesto per scaricare ancora più rabbia addosso all’ascoltatore.  La prima fatica su lunga distanza ci dirà molto sulle possibilità dei ragazzi di farsi un nome anche dalle nostre parti e, in attesa di potere valutare anche dal vivo la loro bravura, canzoni come la stessa ‘Relentless Thelemic’, ‘Ready Cell Awaits’ e ‘Black Marrow’ sono perfette per ottenere consensi sulle playlist extreme metal di mezzo mondo.