Nel maggio 2021, quando il mondo stava uscendo fuori dalla devastante pandemia, i Rival Sons decisero di tenere un concerto dal vivo, precisamente nell’isola di Catalina, e registrarono tutta la loro esibizione che ora ha trovato, finalmente, luce all’interno di una doppia pubblicazione intitolata “Pair Of Aces”. La prima parte di questa esibizione è uscita a novembre 2024, mentre la seconda, oggetto della nostra recensione, è stata messa sul mercato da qualche settimana. È inutile sottolineare come la formazione californiana esprima il meglio di sé quando si esibisce davanti ai propri fans. Chi ha avuto la fortuna di assistere a qualche concerto dei Rival Sons, avrà immediatamente capito che questa band è una delle poche in grado di poter essere accostate a quelle mitiche e clamorosamente forti degli anni settanta. Basta dare un ascolto, anche disattento, a “Get What’s Coming” per capire come i Led Zeppelin siano fortemente ancorati in questi ragazzi che non fanno nulla per celare le proprie influenze e radici musicali. Poi c’è un altro aspetto da considerare che non può passare in secondo piano, ovvero la voce immensa e meravigliosa di Jay Buchanan che non ha nulla da invidiare ai cantanti che hanno fatto la storia del rock e che anche in questo live dimostra tutto il suo strepitoso valore. È proprio lui ad essere il valore aggiunto di un gruppo che, nel corso di questi anni, ha saputo scrivere canzoni e dischi importanti che poi sono stati eseguiti in maniera perfetta anche in sede live, senza trucchi o artifizi vari. Dunque, è un piacere ascoltare l’improvvisazione blues che troviamo all’interno di “Torture” o l’aggressività tipicamente rock’n’ roll di “Radio”. Ad ogni modo la migliore fotografia dei Rival Sons può essere caratterizzata dalla torrenziale versione di “Soul”, che, con i suoi oltre tredici minuti, mette a fuoco in maniera ineccepibile lo stato di grazia di un gruppo e di un singer (Buchanan, appunto) che, per davvero, rappresentano le migliori espressioni del rock di questo strano nuovo millennio dove si fanno passare per fenomeni musicisti insignificanti e si tralasciano artisti che, invece, sanno davvero cosa significhi suonare con passione e arte. I tempi che corrono, purtroppo, sono questi e li dobbiamo accettare, anche se malvolentieri.