Quasi in contemporanea al micidiale ‘Invisible Threads’ dei bolognesi Across The Swarm, giunge nei negozi il debutto su lunga distanza dei norvegesi, che avevamo apprezzato due anni fa con l’EP ‘Dimensions Unfurled’. In line-up troviamo il bassista Stian Gundersen e il chitarrista Sindre Wathne Johnsen, entrambi nei Blood Red Throne, ma anche il batterista Kristoffer Lunden si è esibito dal vivo con gli autori di ‘Nonagon’. La base è un brutal technical death con aperture comische e retaggi old school, groove moderni ma un approccio che non ha nulla a che vedere con quello delle formazioni deathcore che vanno tanto di moda oggi. ‘Observers Of The Inevitable’ – promosso con una magnifica copertina che ricorda certe cose della Transcending Obscurity - poggia su una serie di brani violentissimi, costruiti su ritmiche folli e più tecnici di quanto si possa pensare, considerato l’impatto deflagrante che si scatena a partire da ‘The Advent Of Deities’. Le influenze di Suffocation, The Faceless e Cattle Decapitation sono palesi, ma allo stesso tempo i Celestial Scourge possiedono una firma originale, ‘Vessels’ e ‘The Ontic Chiasm’ sono probabilmente i passaggi più personali ma anche ‘Exterminated’ e ‘Assembling Deformities’ danno bene l’idea di cosa possa significare essere ad un loro concerto. É proprio nell’attività dal vivo che i norvegesi dovranno dimostrare di meritare quella consacrazione a livello internazionale che un disco come questo lascia assolutamente intravedere. E mentre Eirik Waadeland – attivo anche con Glimt, Ruun e Uma – continua a berciare nel microfono, è inevitabile pensare al gran colpo messo a segno da Time To Kill, abile a scovare il meglio dell’underground estremo moderno.