Ho conosciuto Tomasz Wisniewski dei Dawn Of Disease in tour e ho seguito sempre con interesse le sue mosse da quando ha fondato l’Apostasy. In questi anni, tra alti e bassi, è riuscito a proporre formazioni di spessore come Craving, Nailed To Obscurity (poi finiti alla Nuclear Blast), Obscenity, Night In Gales e così via. Non credo che neppure Tomasz però potesse prevedere di ritrovarsi tra le mani un tesoro come questo e il fatto che i Serenity In Murder, al quinto album non certo al debutto, siano esplosi in questo modo da un giorno all’altro è un mistero almeno quanto il fatto che ‘Timeless Reverie’ non esca per una major. Questo perché il successore di ‘Reborn’ è esattamente il prodotto che richiede il mercato metal moderno. Un album che sfugge alle classificazioni, ricco di invettive estreme, melodico, dinamico, arrangiato come dio comanda eppure organico. Dal punto di vista musicale, i giapponesi intrecciano in modo impeccabile melodie complesse, elementi sinfonici atmosferici e una potenza dirompente. La feroce ‘God Forsaken’ imposta fin da subito l’ascolto su certi standard ma la scaletta offre all’ascoltatore sia momenti intensi sia passaggi più malinconici, in maniera da mantenere le dinamiche accese e non cadere mai nello scontato. ‘And The World Awake’, ‘The Flames Ablaze’ e la versione aggiornata di ‘Noticed This Is The Betrayal’ lasciano il segno ed il resto lo fa Ayumu, bellissima, talentuosa e letale, che ha preso il posto di Emi Akatsu ormai da un lustro.