Al di là della trilogia, uno sforzo compositivo mica da ridere che gli italiani hanno portato avanti con grande impegno e professionalità, credo che un pezzo come ‘Gone Epoch’ rappresenti sul serio la quintessenza di un progetto che è andato ben oltre le aspettative. Non ho problemi a definirlo il loro apice in carriera, un singolo che bilancia in maniera impeccabile le influenze di base della band evolvendo la componente cinematica ed una produzione moderna che riflette la dimensione live. Una canzone che parla della perdita dell'innocenza e dell'infanzia di ognuno di noi, quando il mondo sembrava leggero e facile e non c'erano pensieri e responsabilità, ma solo la purezza di divertirsi e sognare in grande. Mentre ad inizio carriera si parlava di un ibrido di folk e power metal adesso siamo al cospetto del sound degli Elvenking. Un sound che è maturato col tempo e ha assunto carattere sempre più internazionale. Con questo nuovo lavoro, peraltro supportato dall’ottima Reaper Entertainment (Himmelkraft, Warme), i personaggi della storia rivelano altri lati della loro personalità e le atmosfere si fanno a tratti inquietanti ed in altri frangenti nostalgiche. ‘Season Of The Owl’ apre le danze sfumando in ‘Luna’, uno dei singoli scelti per anticipare l’uscita dell’album ed un pezzo che mette in evidenza la crescita vocale di Damnas oltre all’eccellente guitar work di Aydan e dell’ultimo arrivato, Mattia Carli già nei Chaos Factory. In tal senso pure ‘Throes of Atonement’ si rivela un pezzo rappresentativo del suono e del songwriting degli Elvenking, mentre ‘Reader Of The Runes – Book II’ chiude le fila e lascia aperta la possibilità di sognare attraverso la lettura delle rune, non solo in un futuro migliore, nonostante un capitolo importante si sia concluso.