1. Bleed The Fifth 2. Failed Creation 3. This Threat Is Real 4. Impossible Is Nothing 5. Savior Self 6. Rise Of the Scorned 7. False Gospel 8. Soul Decoded (Now And Forever) 9. Royal Blood Heresy 10. Closure
Songs
1. Bleed The Fifth 2. Failed Creation 3. This Threat Is Real 4. Impossible Is Nothing 5. Savior Self 6. Rise Of the Scorned 7. False Gospel 8. Soul Decoded (Now And Forever) 9. Royal Blood Heresy 10. Closure
Cosa sia veramente successo tra Dino Cazares e gli altri non lo sapremo mai, certo è che qualcosa nei Fear Factory proprio non va. Mancano punti di riferimento e l’unico che veramente sembra essere al posto giusto è Raymond Herrera. Per questo motivo l"attesa riguardante il suo ritorno (con un progetto degno di essere chiamato tale) ha assunto un valore sempre crescente in questi cinque anni di assenza. "Bleed The Fifth" è il primo album firmato Divine Heresy e lasciatemelo dire tutto suona come "rieccovi i Fear Factory". Il palm muting delle chitarre (un trademark che lo ha sempre contraddistinto) trova completezza nelle sfuriate di doppio pedale, il tutto ad accompagnare un voce profonda e versatile che lascia annichiliti fin dal primo ascolto. I compagni di viaggio che il redivivo Cazares si è scelto risultano essere perfettamente all’altezza del compito a loro assegnato, Tommy Vext si trova a suo agio sia nelle parti più melodiche che in quelle più dure, Joe Payne si muove insieme al chitarrista su dei riff paragonabili a quelli Messhuggah, mentre qualsiasi parola non sarebbe sufficiente per descrivere il lavoro di Tim Yeung. Unica pecca forse qualche melodico di troppo, ma comunque un lavoro che decisamente convince. Dino 1, Fear Factory 0...