Quanto abbiamo atteso perchè le voci che circolavano sul progetto Puscifer divenissero concrete. E quante contraddizioni, ripensamenti e colpi di scena si sono susseguiti prima di avere una data certa di pubblicazione e del materiale da valutare. Adesso che il debutto di questo assurda forma di "escape discografica" è realtà possiamo affermare che tanta pazienza è stata ripagata nel migliore dei modi. Nelle sue elucubrazioni sulla vagina Maynard James Keenan non poteva lasciarsi sfuggire il baratro nel quale i Mindless Self Indulgence cadrebbero se rincorressero canti gregoriani e classicità perversa in una partita con la PlayStation a Need For Speed Underground. Dopo un lustro di divagazioni e fughe di notizie quasi sempre false il cantante di Tool e A Perfect Circle volge al termine il suo viaggio introspettivo mostrando all"universo i risultati di un"esperienza irripetibile. Convulsioni tribali, sperimentazione elettronica (il remix di "Rev. 22: 20" che chiude l"album) e una depressione stratificata e quasi sempre letale alimentano la fugace fiamma del progetto come se il pianeta potesse sprofondare da un momento all"altro e qualcuno sperimentasse in anticipo nella propria mente tale aberrante visione (la pazzesca "Queen B" ma anche ). Più semplicemente l"organicità dei Tool viene qui a dissolversi in un sottofondo disturbante che gode delle parti vocali più folli che il demoniaco Maynard abbia mai composto. Un tributo al crossover in stato di decomposizione consigliato a chi non ama i dischi facili e trova conforto nel delirio altrui ("Sour Grapes"). Se quest"uomo non è il male..