Il ritorno in formazione di Marcos Curiel coincide con un nuovo album di grande spessore per i Payable On Death. Sinceramente nemmeno il sottoscritto pensava che il gruppo di San Diego fosse in grado di rialzarsi dal calo fisiologico degli ultimi anni e dalla crisi del genere che aveva permesso loro di ottenere tre dischi di platino con "Satellite". Non è certamente un caso che Curiel mancasse proprio da quel disco e che "When Angels And Serpents Dance" sia l"album più vario e completo della loro carriera. Al suo interno ci troverete metal, funk, pop-rock, fusion, musica latina e influenze raggae ma soprattutto delle grandi canzoni ancora una volta splendidamente prodotte da Jay Baumgardner e sospinte dall"eccellente prestazione di Sonny Sandoval e dal talento percussivo di Wuv Bernardo per chi scrive uno dei migliori batteristi in circolazione. Nelle due tracce iniziali, "Addicted" e "Shine With Me", è già racchiuso quanto di aggressivo e melodico verrà poi offerto dal disco ma confesso che non ce l"ho fatta ad aspettare e ho cliccato immediatamente sul tasto numero cinque. "Kalifo-eye-a" folle mix tra hardcore e funky che vede la partecipazione dell"idolo indiscusso Mike Muir dei Suicidal Tendencies ha esaudito ogni mio desiderio. Pezzo assolutamente fantastico che inserito tra il desiderio di tornare ai primi posti delle charts di "It Can"t Rain Every Day" e il richiamo di Bob Marley "I"ll Be Ready" rende idea di quanto astratta possa essere qualunque catalogazione del presente album. La voce calda di Sandoval emerge nelle successive "The End Of The World" e "This Ain"t No Ordinary Love Song" che irrobustiscono la parte centrale ma è il finale di "When Angels And Serpents Dance" a regalarci ancora sorprese. Page Hamilton degli Helmet appare nella inquieta "God Forbid" e dopo lo strumentale latino "Roman Empire" c"è spazio per una title track incapace di porsi alcun limite o confine musicale e una conclusiva "Rise Against" che tira fuori tutta la rabbia repressa di una band che ha saputo di nuovi farsi bella.