Se pensiamo allo sfacelo degli ultimi tre lustri ebbene allora quattro tracce su tredici potrebbero anche bastare. Incuranti della patetica reunion e del fatto che in giro si parli solo delle riconciliazioni tra Tommy Lee e Pamela Anderson potremmo anche accontentarci e guardare avanti. La realtà è che i Mötley Crüe, totalmente fuori forma e privi di alcuna motivazione, sono stati ripresi per i capelli grazie al successo della succulenta biografia "The Dirt" e da allora il meccanismo soldi, tour, soldi, ancora soldi si è rinnescato con avida soddisfazione delle parti interessate. Mancava il ritorno in studio che si materializza con questo disco furbo nel mettere subito le cose in chiaro ("L.A.F.M." e "Face Down In The Dirt") ma poi veramente efficace solo con "Down At The Whiskey" e "This Ain"t A Love Song". Il resto è una serie di filler più o meno nascosti dalla produzione patinata di James Michael tra i quali spicca l"oscena ballata "The Animal In Me". Non siamo così ingenui da cascarci. Non ci sono più santi in circolazione..