1. Rescue Me 2. Tired of You 3. Too Drunk... 4. Dreams 5. Talk to Me 6. Child Called 'It' 7. Don't Go Away 8. Fallout 9. Rose 10. All of Me 11. Imminent Bail Out 12. Cream
Songs
1. Rescue Me 2. Tired of You 3. Too Drunk... 4. Dreams 5. Talk to Me 6. Child Called 'It' 7. Don't Go Away 8. Fallout 9. Rose 10. All of Me 11. Imminent Bail Out 12. Cream
La domanda che ci dobbiamo porre prima di ascoltare questo disco è se possiamo concedere qualche compromesso di troppo a un gruppo che fino adesso non ha avuto la fortuna dalla sua parte. La nera farfalla di Josh Todd e Keith Nelson si muove leggiadra tra una discografia sguaiata, un successo mai afferrato completamente e cause giudiziarie che con la musica hanno ben poco a che vedere. Dopo avere riassestato la carriera con l"ottimo "15" ecco che i Buckcherry tentano la strada del pop e dei facili ritornelli. Il disco è infatti caratterizzato da canzoni molto meno tirate e consistenti di quelle a cui i losangelini ci avevano abituato e l"unico collante in grado di non far crollare tutto è proprio il frontman in grado di non fare rimpiangere lo Steven Tyler degli anni d"oro. La sua voce risplende in "Tired Of You" e "Cream" ma sa anche ritornare carta vetrata in "Rescue Me" e "Too Drunk" due pezzi che sembrano provenire dalle affascinanti macerie di "Time Bomb". Il resto non impressiona e anche se comprendiamo la scelta di mettere da parte chitarre e aggressività in nome delle classifiche e dei passaggi radiofonici i Buckcherry che amiamo sono un"altra cosa. La storia degli L.A. Guns ricorda che si può toccare il cielo con un dito e poi cadere nel baratro quindi attenzione a non commettere errori.