Il dolore ha un nome e una forma. E" solido, melmoso, si muove strisciando nel putridume delle nostre esistenze e quando ha la possibilità di regalarci emozioni violente non disegna di mettersi alla prova. "Uroboros" è un denso e maledetto concentrato di quelle grida che emettiamo ogni qualvolta tremiamo di terrore o realizziamo che stiamo per essere ingoiati dall"essenza materiale delle cose. Autori i Dir En Grey che già da anni manifestavano propositi di grandezza e avevamo eletto a guerrieri principi del j-rock più oscuro e irriverente. Con questo album Kyo raggiunge vette stratosferiche immolandosi come icona del trasformismo vocale moderno. Nelle sue assurde parti vocali c"è tutto quello che si può chiedere a un malato di mente. Nelle sue melodie si cela la paura reale che qualcosa di terribile stia per accadere. Nelle sue litanie cannibali esplode un universo oscuro che con i precedenti "Withering To Death" e "The Marrow Of A Bone" avevamo solo intravisto. "Uroboros" è catarsi, indemoniato contorcersi, liberare odio allo stato puro. E quale gruppo inizierebbe un album che potrebbe lanciarlo definitivamente in ambito americano con un monolite di quasi dieci minuti come "Vinushka". Canzoni come "Toguro", "Gaika, Chinmoku ga Nemuru Koro" oppure "Inconvenient Ideal" rappresentano il male in tutte le sue forme mentre "Bugaboo" coglie l"apice della creatività dei nostri. Nei due pezzi in inglese, "Glass Skin" e "Dozing Green", sono racchiuse le decine e decine di elementi caratteristici di questo gruppo fenomenale. Non prendete alla leggera quest"album perché altrimenti ne verrete travolti. Satana osserva, annuisce e provvede.