Non ci vuole molto a capire a cosa si va incontro affrontando questo viaggio dall"inferno al Texas. Pagano i Nashville Pussy, probabilmente con qualche mancia lasciata a Ruyter nel reggiseno dopo una delle sue esuberanti esibizioni. La frustata e il nitrito di cavallo che si sente all"inizio del disco sono elementi chiave per ascoltare al meglio quello che mi sento di giudicare come il miglior disco della band della Georgia dopo lo staordinario "Let Them Eat Pussy". Il vecchio west, il country style che troverete nelle loro canzoni meno sboccate in assoluto si è probabilmente appiccicato ai signori Cartwright al momento di registrare l"album negli studi del leggendario Willie Nelson e Daniel Rey ne ha approfittato per ripulire i pezzi e accrescere il trasporto melodico. Si parte appunto con "Speed Machine" e l"emozione di salire in auto con la figa di Nashville ha pochi eguali. Se "Drunk Driving Man" è la classica canzonaccia che ci si attende dai musicisti in questione "Lazy Jesus" è invece un ottimo tentativo di estraniarsi dal concetto di rock n" roll puro e vergine a cui eravamo abituati. La partecipazione di Danko Jones e canzoni quali "I"m So High" e "Pray For The Devil" fanno il resto in un contesto avvincente dalla prima all"ultima nota. I detrattori affermeranno che la band ha mollato un po" la presa. In realtà ha pubblicato il suo disco più vario e a metterci una pietra sopra ci penserà "Stone Cold Down".