01 In Chains 02 Hole To Feed 03 Wrong 04 Fragile Tension 05 Little Soul 06 In Sympathy 07 Peace 08 Come Back 09 Spacewalker 10 Perfect 11 Miles Away / The Truth Is 12 Jezebel 13 Corrup
Songs
01 In Chains 02 Hole To Feed 03 Wrong 04 Fragile Tension 05 Little Soul 06 In Sympathy 07 Peace 08 Come Back 09 Spacewalker 10 Perfect 11 Miles Away / The Truth Is 12 Jezebel 13 Corrup
Sarà anche vero che dopo essere stati in grado di resuscitare anche i morti e miracolare i malati a colpi di synth e dance oscura, dal profumo rock trasandato, depravato, lussurioso, che ha dettato legge per quasi vent"anni, si abbia un curriculum talmente pesante da boicottare ogni sforzo rivolto al futuro, e questo futuro coincide con un dodicesimo album in studio. Altro non si tratta che di Depeche Mode. L"ardua prova ormai realizzata s"intitola "Sounds Of The Universe" e non si piange sul latte versato, anche se l"esercito dei cloni si è ormai impossessato della scena dance e delle vette delle classifiche, conquistando tutti quelli che almeno una volta hanno perso la testa per "Songs Of Faith And Devotion" o "Violator". Compito avversato su molti fronti ma presumo che Dave Gahan e soci siano del tutto consci del fatto che non sarebbe di certo bastato lo Zeitgeist dei tempi andati. Quindi, dalla retropolis dei vecchi successi sembrano sfuggire portando con sè la formula magica fatta di elettronica e pop groove con espliciti richiami agli anni "80, seguendo il preciso compito di rinnovarsi e di liberarsi dal fastidioso "Playing The Angel". "Wrong" che ripete a suon di eco distanti il titolo, quasi provenisse da una dimensione incerta anche per la band, è il primo singolo, composto come tutto il resto dell"album da Martin Gore. Una ballad elettronica, dal ritmo suadente, dai suoni ruvidi che si collocano direttamente nell"immaginario sonoro dei Depeche Mode che tutti abbiamo ben impresso. La voce di Dave Gahan brucia lentamente su brani intriganti, come l"onirica "Fragile Tension", e si fonde quasi con il blues per il new wave di "Peace" o l"altra ballad del disco, "Little Soul". Ma oltre a questa manciata di pezzi che offuscano la vista cosa rimane? Un disco fragile, dalla tracklist senza pezzi colossali dove spunta qualche singolo, ben più adatta ad un demotape che all"album di una band di tale portata. All"ascolto ripetuto si avvertono suoni curati, farciti di dettagli e sperimentazioni strumentali, ma nella sostanza non si avverte un vero passo avanti. Strizzano l"occhio alle vendite a breve termine, una miccia che non solcherà ancora una volta quel confine che divide il geniale dal commerciale e che purtroppo non contornerà i Depeche di atmosfere dorate. "This world can leave you broken inside", lo dicono loro in "Hole To Feed" e forse dovrebbero farci i conti davvero.
1981 Speak & Spell 1982 A Broken Frame 1983 Construction Time Again 1984 Some Great Reward 1986 Black Celebration 1987 Music for the Masses 1990 Violator 1993 Songs of Faith and Devotion 1997 Ultra 2001 Exciter 2005 Playing the Angel 2009 Sounds Of The Universe 2013 Delta Machine 2017 Spirit 2023 Memento Mori