Non ho mai considerato Steve Vai alla stregua degli altri guitar heroes semplicemente perchè ho sempre ritenuto evidente che viaggiasse a livelli superiori rispetto ai cosidetti rivali. Ho avuto modo di conoscerlo quest'anno in occasione del Blues Festival a Pistoia e mi aveva parlato di un nuovo album in arrivo a cui teneva in modo particolare e che avrebbe lasciato tutti a bocca aperta. Adesso che 'Real Illusions: Reflections' ha dischiuso lentamente le sue ali e mostrato tutta la sua arcana bellezza posso affermare che aveva davvero ragione. Siamo di fronte all'ennesimo capolavoro di un artista irrefrenabile che libera tutto il suo estro in composizioni che tracciano figure orientali e divini percorsi strumentali come nuotando nell'aria. 'Building The Church' recupera i Dream Theater dal fosso creativo in cui sono recentemente caduti donando potenza e grinta agli stralci emotivi che introducono la prima parte di un concept ambizioso. 'Dying For Your Love' e 'Midway Creatures' respirano una creatività mistica che vive del supporto dello scatenato chitarrista e di una sessione ritmica da urlo formata da Jeremy Colson e Billy Sheehan. In 'Freak Show Excess' e 'K'm-Pee-Du-Wee' ritroviamo il genio di ‘The Ultra Zone’ mentre il tempo sembra fermarsi fino allo splendido il finale con 'I'm Your Secrets' e 'Under It All' che racchiudono i sogni e l'eterna magia di una fiaba fantastica che ancora deve conoscere la sua fine. L'ultima magia..