In occasione dell'uscita del debutto di questa ragazza svedese dagli occhi dolci mi ero soffermato sulle note prevedibili della sua musica pensando che il pop pulito di 'Youth Novels' fosse il massimo a cui poteva asprirare. La ragazza dimostra invece di avere talento da vendere con un secondo lavoro in studio di spessore che la distingue immediatamente dalle colleghe nordiche che negli ultimi anni hanno provato ad avventurarsi su territori piu' alternativi. Mi vengono in mente Jenni Vartiainen o la sfrontatezza di Kerli ma il tessuto elettronico e percussivo su cui si muove la cantante la spinge su un piano nettamente diverso. Il disco e' stato registrato in California e la produzione di Björn Yttling ha messo ancora piu' in luce la sua splendida voce senza il timore di avvicinarla troppo ai dischi di Bat For Lashes e The XX. 'Get Some' e 'I Follow Rivers' sono due singoli perfetti per concederle il successo che merita ma i pezzi migliori di 'Wounded Rhymes' a mio modesto parere sono altri. 'Sadness Is A Blessing', 'I Know Places' e 'Silent My Song' accarezzano i contorni della sua arte mentre 'Rich Kids Blues' scherza con il garage e richiama la spiritualita' degli anni sessanta.