Potremmo discutere per ore sulla freschezza della loro proposta ma in ambito stoner pochi gruppi possiedono un groove come i The Quill. Gli svedesi gareggiano con Kyuss e Clutch in quanto a riff polverosi e ritmiche serrate. Il cambiamento più importante è quello relativo al cantante perché, ad un anno dall'uscita di 'In Triumph', lo storico frontman Magnus Ekwall ha levato le tende mettendo in discussione il futuro del progetto. Il sostituto scelto, Magnuz Arnar in passato con Ground Mower e Soul 78, dimostra di conoscere la materia e supera l'esame a pieni voti. 'Sleeping With Your Enemy' e 'Full Circle' servono a rompere il ghiaccio e le referenze a Spiritual Beggars e Corrosion Of Conformity si sprecano. L'ascolto prosegue con 'Black Star' e 'Bring It On' che hanno tutte le potenzialità per fare bene nelle radio e riportano alla mente vecchie release quali 'Silver Haze' e 'Voodoo Caravan'. Gli unici pezzi a non convincere sono la ballata 'River Of A Moonchild' e '24/7 Groove' posti a metà del disco e davvero banali. Il resto è un monumento all'hard rock degli anni settanta con 'White Flag' e 'Waiting For The Sun', che chiama chiaramente in causa i Doors, apici di una tracklist di spessore.