Il collega Dom Lawson ha recentemente affermato: ?Ascoltate 'Idiosyncrasy', bevete grandi quantità di birra e fate finta che la collaborazione tra i Metallica e Lou Reed non sia mai esistita?. Non credo ci sia molto da aggiungere se non il fatto che i liguri hanno dato una sferzata ulteriore alla propria carriera tornando ai pazzeschi livelli di 'Mater Of All Evil'. Il disco in questione non è certamente di primo impatto e la decisione di pubblicare un solo brano di quaranta minuti, suddiviso in sette parti a volte complementari e altre dissonanti tra loro, potrebbe ricevere qualche critica ma vi assicuro che la musica scelta per accompagnare questo concept sul raggiungimento della pace interiore non vi deluderà. L'esperienza dietro la console di Giuseppe Orlando dei Novembre è servita per esaltare il cantato decadente di Flegias che si adatta a meraviglia al tono cruento delle liriche e faccio fatica a trovare un aggettivo per la performance di Pier Gonella e Marco Presenti. In generale il gruppo sembra avere sfruttato al massimo il tempo ritagliato con la pubblicazione di 'Old Skull' e 'The Age Of Fear' regalandoci un masterpiece che non rinnega le origini eppure suona maledettamente attuale. La perversione è qualcosa che non si insegna quindi fregatevene delle apparenze e lasciate correre i ricordi.