Parliamoci chiaro i Lamb Of God da Richmond non hanno nulla di moderno nella loro musica, sono vecchi dentro e fuori, e fuggono da elementi nu metal e tecnologia. Non aspettatevi nemmeno le (evolute) ricerche melodiche di gente come i Nevermore che dettano legge nel metal americano, perché ‘New American Gospel’ è un intelligente e feroce salto nel passato di Slayer e Pantera con paurosi innesti death metal e postcore (alla Breach per intenderci). La batteria secca e minimale (sembra di ascoltare produzioni di dieci anni fa) di Chris Adler è il dilaniante motore di ‘Black Label’ e ‘Letter To The Unborn’ formidabili assalti sonori che non hanno pietà dell’alscoltatore. ‘A Warning’ e ‘Confessional’ lasciano a bocca aperta per cambi di ritmo che rimandano a influenze black con la voce di D. Randall Blythe a scandire i momenti dell’assassinio che si sta compiendo. Avvicinarsi a anthem di distruzione come ‘Terror And Hubris In The House Of Frank Pollard’ vuol dire essere schiacciati da una potenza e da un crescendo di rabbia e depravazione che da tempo non si sentiva nei nostri stereo. Alla faccia delle nuove tendenze i Lamb Of God hanno costruito una macchina da guerra impressionante e il loro Pure American Metal uccide. Per me una sorpresa assoluta...