-Core
Blackwater Park
Opeth
Music For Nations
Pubblicato il 14/01/2006 da Lorenzo Becciani
Songs
The Leper Affinity
Bleak
Harvest
The Drapery Falls
Dirge For November
The Funeral Portrait
Patterns In The Ivy
Blackwater Park
Songs
The Leper Affinity
Bleak
Harvest
The Drapery Falls
Dirge For November
The Funeral Portrait
Patterns In The Ivy
Blackwater Park
‘Blackwater Park’ è un album che definire immenso sarebbe comunque limitato. Le sensazioni che mi regala tutte le volte che lo ascolto sono impareggiabili e riconducibili solamente a realtà che non appartengono a questo mondo. Se non si trattasse di una ferale descrizione di sofferenze e atrocità userei il termine divino ma in questo caso è il male che fa da padrone mentre i peccati mortali ci aiutano a distinguere liricamente le diverse canzoni che in un modo o nell’altro vi si appellano. Le angosce di chi naviga nel buio si trasformano in arte e colonna sonora delle perverse emozioni che si provano quando non si è certi di cosa ci potrà succedere al passo successivo. Il passaggio alla Music For Nations segna l’apertura a passaggi melodici che tratteggiano agghiaccianti atmosfere da incubo. Le chitarre ipnotiche di di Mikael Akerfeldt e Peter Lindgren si scontrano e si amano progressivamente accompagnandoci in questo viaggio infernale tra oscurità e anime perdute. ‘The Leper Affinity’ e ‘The Drapery Falls’ sono capolavori di innata bellezza che si riappropriano delle goticità di ‘Morningrise’ ponendole sadicamente a servizio di stacchi death capaci di innovare in un genere che molti definiscono sterile da tempo. La stupefacente produzione di Steven Wilson traccia un ponte immaginario tra gli abissi da cui provengono gli Opeth e la storia della musica prog e psichedelica. Senza soluzione di continuità ‘Harvest’ e ‘Bleak’ ci mostrano le due facce del bene e del male. Voci pulite, stupendi intrecci armonici e tremendi growl si alternano regalando un ritmo subdolo e malato a tutto il disco. Le influenze doom degli esordi emergono nell’affascinante trip ‘Dirge For November’ che forse è la canzone che più appartiene al passato di una band che non sembra volersi fermare. La title track che chiude il lavoro ci abbandona lentamente, facendoci sentire pesanti, inutili e innamorati. Di questo disco..
Opeth
From Svezia

Discography
1995 Orchid
1996 Morningrise
1998 My Arms, Your Hearse
1999 Still Life
2001 Blackwater Park
2002 Deliverance
2003 Damnation
2005 Ghost Reveries
2008 Watershed
2011 Heritage
2014 Pale Communion
2016 Sorceress
2019 In Cauda Venenum