Non solo l'ennesima sassata sui denti ma la prova che ragione e sudore possono andare d'accordo. 'Pinnacle Of Bedlam' esprime il desiderio dei Suffocation di rimanere ancorati al trono del brutal nonostante l'abbandono di Mike Smith, qui solo in una traccia esplosiva, e sostenere ancora una volta un metal lontano dalla superficialità dei trend attuali. Una tecnica chitarristica raccapricciante, stacchi ritmici da filmografia splatter e grida assassine rappresentano il manifesto di un'icona assoluta del death che non vuole piegarsi allo scorrere inesorabile del tempo. Al contrario Terrance Hobbs e Frank Mullen sembrano più determinati che mai ad abbattere qualunque ostacolo si ponga tra loro ed il pubblico. Dave Culross non vale il suo predecessore e questo è l'unico rimpianto durante l'ascolto di una scaletta priva di filler e dotata di una precisione chirurgica. Lo splendido artwork realizzato da Raymond Swanland descrive alla perfezione l'urgenza demoniaca del combo supportata dal lavoro dietro la console di Joe Cincotta e Chris ?Zeuss? Harris. Quest'ultimo ci ha regalato lividi a profusione con il nuovo Hatebreed e adesso non si limita certo con pezzi come 'Cycles Of Suffering' e 'Sullen Days'. La sua esperienza nel settore serve a mitigare il tributo ai Morbid Angel, esplicato nella sua massima portata con la favolosa 'As Grace Descends', e soluzioni deathcore che potrebbero avvicinare al culto dei newyorkesi qualche adolescente più avveduto del solito.