-Core
Meir
Kvelertak
Roadrunner Records
Pubblicato il 15/03/2013 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Åpenbaring
2. Spring Fra Livet
3. Trepan
4. Bruane Brenn
5. Evig Vandrar
6. Snilepisk
7. Månelyst
8. Nekrokosmos
9. Undertro
10. Tordenbrak
11. Kvelertak
Songs
1. Åpenbaring
2. Spring Fra Livet
3. Trepan
4. Bruane Brenn
5. Evig Vandrar
6. Snilepisk
7. Månelyst
8. Nekrokosmos
9. Undertro
10. Tordenbrak
11. Kvelertak
Ci sono band che esauriscono la propria aggressività dopo il primo tour oppure al momento di imbattersi in un produttore abituato alle contraddizioni del music business. Non i Kvelertak. Ci sono band che si smarriscono dopo essersi allontanati dal loro ambiente naturale e finiscono per essere etichettate come uno dei tanti prodotti ordinari emessi sul mercato. Non i Kvelertak. Tuttora sconvolti dal travolgente esordio discografico che miscelava in maniera assurda black metal, hardcore e hard rock abbiamo appreso con terrore la notizia che i norvegesi si sarebbero trasferiti nello studio di Kurt Ballou per registrare il loro secondo full lenght. Sapevamo che il chitarrista dei Converge avrebbe tirato fuori ancora di più il marcio di una sezione ritmica che in sede live è sul serio capace di mietere vittime. La storia si è ripetuta con la splendida copertina realizzata da John Dyer Baizley dei Baroness, liriche in ostico norvegese e l'irrefrenabile assalto vocale di Erlend Hjelvik, anche nei Djevil, esaltato da tre chitarre in costante rischio di deragliamento. L'inizio dell'album è affidato al putridume di 'Åpenbaring' e si ha subito l'impressione di essere in grave pericolo, l'adrenalina scorre impazzita e la batteria ci ricorda che siamo esseri umani destinati a soffrire per i nostri peccati. Il playbook del riffing di 'Payin' The Dues' e 'High Visibility' degli Hellacopters viene smembrato da stacchi ritmici estremi, inni alla cultura norrena e cori da stadio con 'Spring Fra Livet' e 'Evig Vandrar' abili a riflettere un preoccupante quadro psichiatrico. 'Trepan' e la title track sapranno accontentare le esigenze di chi è cresciuto con 'Transilvanian Hunger' dei Darkthrone e 'In The Nightside Eclipse' degli Emperor, poi è passato al punk ed al postcore con Refused e Breach ed infine ha consumato l'intero catalogo della White Jazz dopo avere pianto l'addio di Nicke Andersson dagli Entombed. Ogni nota del basso lascia il segno come un macigno proveniente dall'alto e posso assicurare tutti coloro che hanno già perduto la testa per il ritornello epico di 'Bruane Brenn' che non sono nemmeno in grado di immaginare cos'altro li aspetta. Il colossale incedere percussivo di 'Nekrokosmos' è supportato da un batterista vecchio stampo come Kjetil Gjermundrød abile a forgiare il suo stile selvaggio su decine di vinili thrash degli anni ottanta. Quando arriva il momento di 'Tordenbrak' l'unica possibilità è quella di pregare e se il singolo riuscirà a guadagnare visibilità nello scenario alternativo qualunque limite imposto dal raziocinio verrà spazzato via inesorabilmente. Le altre band si vendono appena cominciano ad instaurare rapporti col vile denaro. Non i Kvelertak.
Kvelertak
From Norvegia

Discography
2010 Kvelertak
2013 Meir
2016 Nattesferd
2020 Splid
2023 Endling