Il ritorno di Mani negli Stone Roses poteva rappresentare un problema non da poco per Bobby Gillepsie che invece ha reagito in maniera rabbiosa raccattando chissà dove la bella bassista Simone Butler e riproponendo una versione aggiornata dei suoi lavori più celebri. Echi di 'Screamadelica' e 'XTRMNTR' si odono in continuazione, come riferimenti a Spiritualized e Psichedelic Furs, ma i cinque anni trascorsi da 'Beautiful Nature' sono serviti per stigmatizzare un rock moderno, psichedelico, funky e maledettamente personale. La sorpresa semmai, è quella di ritrovarsi liriche politiche e più dure del previsto, visti gli anni che scorrono inevitabili e l'apatia del mercato moderno. '2013' e 'River Of Pain' segnano un inizio fantastico. La prima produce nove minuti di alta psichedelia con invettive solari ed atmosfere new wave. La seconda è un blues ricoperto di quegli elementi che hanno fatto la storia della band. 'Culturecide' e 'Relativity' sono tra gli apici dell'album ed arrivano subito al dunque mentre i più bravi di voi apprezzeranno il jazz beat di 'Tenement Kid' oppure i colori insani di 'Elimination Blues' che impiegano più tempo a venire fuori. 'It's Alright, It's Ok' è il classico singolo degli scozzesi, con voci e chitarre che si rincorrono dando la sensanzione un'incompiutezza che dopo pochi minuti diviene dipendenza assoluta. Da segnalare la presenza di Mark Stewart dei Pop Group e Robert Plant dei Led Zeppelin oltre ad i suoni di David Holmes che, come di consueto, sbaglia praticamente nulla.