Il violino impazzito chiamato ad introdurre l'album in questione chiarisce immediatamente quale sia l'idea di musica della band romagnola che propone un death metal corrosivo, legato alle radici del genere e ricco di influenze brutal e grind che lo rendono ancora più letale. L'impatto è il medesimo degli Abiotic di 'Symbiosis' con chitarre molto più dinamiche e stacchi sussultori che rendono scorrevole l'ascolto nonostante la complessità della materia offerta. I cinque anni trascorsi da 'Goatsuckers' vengono spazzati via con una matrice strumentale violenta, sadica ed irrequieta con la produzione di Simone Mularoni che ancora una volta è riuscito a superarsi mostrandosi assolutamente competitivo con i suoni che provengono da scene collaudate come quella svedese e quella statunitense. 'Blind Fields Of The Ancient Evil' e 'From The Unsafe Shrines Cometh The Abyss' sono due pezzi che vi faranno spezzare il collo a furia di headbanging e Manuel conferma di avere compiuto dei progressi notevoli rispetto al passato. 'Let The Vultures Sing Our Deeds' e 'Premature Burial' le altre gemme di un'opera conclusa, con la doverosa maestria e quintali di epicità, da 'Glory To My Enemy'.