Be Your Own PET
Be Your Own PET
XL
Songs
1 Thresher’s Flail
2 Bunk Trunk Skunk
3 Bicycle Bicycle, You Are My Bicycle
4 Wildcat!
5 Adventure
6 Fuuuuuun
7 Stairway To Heaven
8 Bog
9 Girls On TV
10 We Will Vacation, You Can Be My Parasol
11 Let’s Get Sandy (Big Problem)
12 October, First Account
13 Love Your Shotgun
14 Fill My Pill
15 OUCH
Songs
1 Thresher’s Flail
2 Bunk Trunk Skunk
3 Bicycle Bicycle, You Are My Bicycle
4 Wildcat!
5 Adventure
6 Fuuuuuun
7 Stairway To Heaven
8 Bog
9 Girls On TV
10 We Will Vacation, You Can Be My Parasol
11 Let’s Get Sandy (Big Problem)
12 October, First Account
13 Love Your Shotgun
14 Fill My Pill
15 OUCH
Ecco finalmente anche il debutto della band di Nashville dopo lo straordinario successo riscosso dal loro singolo ‘Damn Damn Leash!’: mezzora di forsennata spensieratezza e caotica energia. Già, perché di energie, i quattro scapestrati ragazzi (età media 19 anni) ne hanno da vendere coi loro concitati ritmi tra post punk ed emo e spigolose sonorità garage. Giustamente paragonati ai newyorkesi Yeah Yeah Yeahs’tanto per la loro musica quanto per la loro presenza scenica, i ’Be Your Own Pet’ trovano nella voce della propria cantante, Jemina Pearl Abegg, la punta di diamante che rende tanto incisive le loro creazioni, riuscendo a passare, nel volgere di pochi istanti, da delle tonalità ruvide e graffianti ad altre quasi melodiche e a tratti trasognate come nell’ultima traccia del disco, ‘Ouch’, che si conclude con duri colpi di tosse quasi a voler sottolineare che ‘it’s not that easy…’. Fiore all’occhiello del disco, ‘Bicycle Bicycle, You Are My Bicycle’ coniuga il suo ritmo serrato e martellante con un testo delirante (we’re fast, we’re fast, we’re fast, we’re having a blast…) imponendosi come brano tutto da ballare. Degna di nota risulta anche ‘Bunk Trunk Skunk’, nell’irriverente spregiudicatezza delle parole urlate quasi come fossero esaltanti dichiarazioni da comizio. Tutto il resto risulta essere invece alquanto ripetitivo: in fin dei conti, la spettacolarità della band risiede quasi interamente nelle rappresentazioni dal vivo, in cui i quattro sudatissimi giovani esagitati si contorcono a terra come in preda a convulsioni isteriche, si gettano dal palco e suonano i piatti picchiandoli sul pavimento… Insomma, malgrado l’album abbia in sé qualche momento significativo, rimane nel complesso privo di quel mordente che ci saremmo invece aspettati. Ma questi ragazzi hanno tutto il tempo per stupirci ancora.
Be Your Own PET
From USA
Discography
Be Your Own PET (2006)