Giusto il tempo di rimettersi in carreggiata con l'eccellente 'Carved In Stone' e Tommy Victor è già pronto a regalarci un'altra gemma nella carriera dei Prong. Se vogliamo la release più vicina a quel 'Rude Awakening' che rimane tuttora il bestseller della band. Il mix tra thrash vecchia scuola, alternative e industrial viene mantenuto su livelli altissimi grazie al contributo di un produttore navigato quale Steve Evetts, Hatebreed e Sepultura nel suo passato, e collaboratori di fiducia come Tony Campos, attuale bassista dei Soulfly in precedenza negli Static-X e nei Ministry, e Alexei Rodriguez, ex 3 Inches Of Blood e Walls Of Jericho. Una sezione ritmica di tutto rispetto che supporta le idee del leader e rende estremamente dinamico e compatto il suo songwriting. 'Turnover' lascia subito intendere che l'ascoltatore non verrà risparmiato e le successive 'The Barriers' e 'Windows Shut' sono il manifesto delle due dimensioni dei Prong attuali. La prima è cattiva, aggressiva e diretta come vorrebbero essere i Machine Head di oggi, la seconda ricca di commistioni e influenze disparate. Seguono 'Remove, Separate Self', che recupera le ritmiche meccaniche di un tempo, e la potente title track. La seconda parte dell'album viene illuminata da 'Come To Realize' che interpreta la lezione hardcore in maniera più efficace di tante band metalcore insulse e dalla conclusiva 'Retreat' che cita i migliori Killing Joke. Nel complesso 'Ruining Lives' è un altro passaggio chiave della discografia dei Prong e ritrovarli dal vivo sarà un piacere.