-Core
The Day Of Victory
Dark Lunacy
Fuel Records - Self
Pubblicato il 13/05/2014 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Dawn of Victory
2. Red Blocks
3. Sacred War
4. From the Don to the Sea
5. The Decemberists
6. Anthem of Red Ghosts
7. The Mystic Rail
8. Ages of Decay
9. Victory
10. Silent Riot
Songs
1. Dawn of Victory
2. Red Blocks
3. Sacred War
4. From the Don to the Sea
5. The Decemberists
6. Anthem of Red Ghosts
7. The Mystic Rail
8. Ages of Decay
9. Victory
10. Silent Riot
Successo economico a parte credo che l'obiettivo primario per una band sia quello di evolversi mantenendo un'integrità artistica agli occhi del pubblico ma soprattutto degli stessi musicisti che la compongono. In tale ottica 'The Day Of Victory' non è soltanto l'album più completo di sempre degli emiliani ma anche un eccellente compendio di quanto offerto finora a livello artistico. Rimane il fatto che ci troviamo al cospetto di una delle rare formazioni che non lascia mai nulla al caso. Oltre alla musica, arrangiamenti, liriche, artwork e immagine sono curati nei minimi dettagli ed il prodotto finale è qualcosa che rispecchia in pieno il concetto di arte. Le atmosfere dello stupendo 'The Diarist', la malinconia mai troppo celata di 'Forger Me Not' e il cantato inconfondibile di Mike Lunacy sono le fondamenta su cui si ergono le presenti dieci tracce che costituiranno gli standard di riferimento per tutto il genere negli anni a venire. Se infatti vi siete stancati di ascoltare la matrice death metal melodico che ha fatto la fortuna di Dark Tranquillity e Opeth lasciatevi cullare da un approccio lirico elitario e dall'eccitante guitar work di Daniele Galassi. Il successore di 'Weaver Of Forgotten' è caratterizzato da pezzi più immediati, 'Red Blocks' e 'Age Of Decay', ed altri che invece necessitano di più ascolti per essere totalmente assorbiti. Questo non vi impedirà di goderne appieno ed al contrario ve li farà amare ancora di più come se leggeste un libro in cui la fine viene procastinata all'infinito. Tra questi The Decemberists' e 'The Mystic Rail' che riprendono la capitolazione nazista e l'epopea sovietica secondo una narrazione poetica in cui l'approfondimento psicologico è reale. Così come l'inquietudine trasmessa dal doom cadenzato di 'Sacred War', resa irresistibile dal basso di Jacopo Rossi degli Antropofagus, o dalla chiusura 'Silent Riot' che si traducono in un'aere selvaggia e pesante. Gli elementi sinfonici sono stati ridimensionati senza intaccare l'epicità globale di un lavoro in studio prodotto in maniera impeccabile. Da segnalare il contributo di Paolo Ojetti degli ormai defunti Infernal Poetry da cui provengono anche Daniele Galassi e Alessandro Vagnoni.
Dark Lunacy
From Italia

Discography
Devoid (2000)
Forget Me Not (2003)
The Diarist (2006)
Weaver Of Forgotten (2010)
The Day Of Victory (2014)