1. War in Heaven
2. Burn
3. Order of Dracul
4. Prototype
5. Dogma
6. Prometheus
7. Titan
8. Confessions of a Serial Killer
9. Ground Zero
10. The First Immortal
Songs
1. War in Heaven
2. Burn
3. Order of Dracul
4. Prototype
5. Dogma
6. Prometheus
7. Titan
8. Confessions of a Serial Killer
9. Ground Zero
10. The First Immortal
Gli abissi sono pronti ad accoglierci. Non è un caso che un gruppo di tale spessore artistico provenga da uno dei paesi che più di tutti ha sofferto la recente crisi economica e si ritrova spezzato in due dalla lotta di classe. Non perché in 'Titan' sia presente alcuna forma di ribellione o necessità di estraniarsi dal disagio sociale quotidiano. Il fatto è che il successore di 'The Great Mass' è un album che va oltre qualunque concezione di musica o arte in genere. Il recupero culturale è pazzesco, la caterva di influenze e citazioni sapientemente elaborata dalla personalità di quattro musicisti fuori dal comune ed il risultato globale fonte di luce per qualunque persona in difficoltà. Che sia solitudine, sofferenza fisica, dolore emotivo o esigenza di sentirsi trasportati in una dimensione altra, 'Titan' saprà toccare le vostre corde deboli. Tentare di catalogare un'opera di questa portata è assurdo e, sebbene le influenze symphonic death siano sempre presenti, ogni canzone ha una sua identità precisa, un processo assolutamente unico di rapportarsi a chi fruisce del suo tessuto strumentale. Alla release il gruppo e la Season Of Mist ci hanno preparato con una serie di ristampe fantastiche tra le quali quella di 'A Fallen Temple' si riallaccia in maniera spaventosa alle canzoni attuali. La scaletta viene inaugurata da 'War In Heaven' con le chitarre potenti nel mixaggio definitivo e l'orchestra che ritaglia spazio all'espressività vocale di Seth Siro Anton. Il suo sguardo cinico. Il genio che riscopriamo ogni volta nei suoi artwork devastanti. Il suo malato incedere. Tutto questo è Septicflesh. 'Burn' e 'Order Of Dracul' sono le tracce che hanno conferito stress all'attesa ed il motivo è che da tempo non ascoltavamo dei riff tanto sanguinanti con dei cori così lesivi di accompagnamento. 'Prototype' è destinata a diventare un classico dal vivo mentre 'Dogma' e 'Ground Zero' sono il manifesto di una sfida sonora che ha spinto i quattro a migliorarsi senza sosta. Un capitolo a parte spetta a 'Prometheus' con cui gli ellenici hanno reso omaggio alla figura mai troppo celebrata di H.R. Giger, scomparso nelle scorse settimane, e di riflesso alla filmografia che lo ha reso protagonista. Anche nello specifico Seth Siro Anton è autore di una performance che definire estrema è dir poco. Christos Antoniou invece non perde occasione di citare compositori come Wojciech Kilar, Igor Stravinsky o direttori di orchestra quali Leopold Stokowski che ci ha regalato alcune delle più epiche interpretazioni della concezione drammatica di Richard Wagner. Notevole anche il contributo di Sotiris Anunnaki V, sia alla chitarra che alle backing vocals in grado di rendere ancora più spiazzante il growl principale, ed al contempo le percussioni furenti di Fotis Bernardo riportano alla mente la mitologia e le narrazioni degli dei dell'Olimpo esattamente come l'approccio sperimentale di Xy dei Samael. Sarà difficile fare meglio quest'anno.
Mystic Places of Dawn (1994) Esoptron (1995) The Ophidian Wheel (1997) A Fallen Temple (1998) Revolution DNA (1999) Sumerian Daemons (2003) Communion (2008) The Great Mass (2011) Titan (2014) Codex Omega (2017) Modern Primitive (2022)