Fatica in studio numero tre per il gruppo guidato dal dj di Virgin Radio che fonde punk, rock e folk in proporzioni piuttosto uguali. In questi anni Andrea Rock ha cercato di acquistare credibilità al di fuori delle trasmissioni della sua emittente e dimostrare di possedere un background di rispetto. Non sta certo a me dire se c'è riuscito ma 'Build Not Burn' non aggiunge molto allo stato attuale del movimento e, nello specifico, a quello praticamente inesistente del mediocre panorama italiano. I pezzi forti dell'album sono 'All The Way To Memphis', tributo esplicito ai Social Distortion, 'The Real Deal', singolo su cui si è focalizzata la promozione della release, e la title track posta in chiusura. La scialba opener 'At First' viene seguita da 'Cashin' On My Blood' e 'What About Now' che mettono in luce una produzione migliore rispetto alle due uscite precedenti oltre alle indubbie qualità di Alberto 'Casio' Casiraghi alla batteria. Interessanti la citazione di 'The Future Is Unwritten' di Joe Strummer e la cover di 'Authority Song' di John Mellencamp.